Giardini terapeutici:un'opportunità da cogliere

PREMESSA

Numerose ricerche hanno finora dimostrato l’importanza del contatto con il mondo naturale nel miglioramento del benessere psico-fisico della persona: l’interazione con luoghi naturali come parchi e giardini favorisce la ripresa dallo stress e la rigenerazione delle risorse cognitive. Gli effetti benefici del verde sono stati ulteriormente dimostrati nell’ambito degli studi sui giardini terapeutici, definiti come giardini appositamente progettati per la cura dei pazienti in contesti ospedalieri e/o riabilitativi.

In questo ambito Giotto cooperativa sociale ha sviluppato una progettualità articolata in più fasi, le prime due dedicate allo studio, ricerca e sperimentazione. La prima di esse, il progetto Esperide, è stata ideata per ricercare soluzioni innovative proprio su questa tematica, coinvolgendo un team del C_Lab edizione 2020, iniziativa interdisciplinare lanciata dalla Fondazione Unismart dell’Università di Padova che ha coinvolto 6 persone tra studenti, laureati e dottorandi di varie facoltà. Esperide a sua volta si innesta all’interno di un progetto ancor più ampio e di maggiore durata (progetto Verbena), svolto in collaborazione con il dipartimento di Psicologia generale e il Tesaf (Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali) dell’Università di Padova. In sostanza, Esperide funge da trigger di lancio per un disegno più approfondito, incentrato sul trasferimento di conoscenze tra il mondo accademico dell’università, il mondo economico delle imprese e un ambito sociosanitario importante del territorio come le residenze per anziani e non, che abbiano al loro interno strutture e percorsi di cura per persone affette da demenza.

CONTAMINATIONLAB

A conclusione della terza edizione, mercoledì 14 ottobre 2020 all’Auditorium del Centro Culturale Altinate San Gaetano a Padova, si è svolta la cerimonia di presentazione dei progetti sviluppati dai team partecipanti al C-Lab 2020, con l’aggiudicazione di un premio in denaro per le tre idee migliori. Quest’anno la finale è stata ospitata nell’ambito del Galileo Festival, la settimana dell’innovazione, a testimoniare l’importanza di un evento che porta alla luce la creatività e la spinta ad innovare dei suoi partecipanti.

Il Contamination Lab Veneto è infatti uno spazio di collaborazione con imprese e associazioni creato da Unismart, la Fondazione dell’Università di Padova per la realizzazione di servizi ed eventi innovativi finalizzati a far emergere le abilità di studenti e laureati dell’ateneo patavino, oltre che una reale opportunità di dar vita alle stesse idee dei partecipanti per la creazione di future start-up.

Il percorso di questa edizione – avviato a fine marzo scorso che con un programma di formazione elaborato ad-hoc dal dipartimento di economia su tematiche legate all’imprenditorialità per progettare e realizzare soluzioni a problemi della nostra società o a sfide provenienti dall’industria – ha visto la costituzione di sette team pronti a sviluppare progetti d’innovazione aziendale o sociale, spaziando tra l’ottimizzazione di processo e prodotto e lo sviluppo di nuovi modelli di prodotto o di servizio.

ESPERIDE

All’edizione 2020 ha partecipato anche un team associato alla nostra cooperativa con il progetto Esperide, spin off innovativa nel campo dei giardini terapeutici destinati alle strutture sanitarie che accolgono pazienti con demenza, con particolare focus sui malati di Alzheimer.

Visti i progetti presentati, possiamo ben dire che il nostro team ha davvero impressionato per il livello di risultati raggiunto, al di là del meritatissimo secondo posto ufficiale.

La tematica di grande rilevanza sociale è stata affrontata con un approccio multidimensionale di prim’ordine per consentire uno sviluppo della progettualità che fosse allo stesso tempo estremamente innovativo e completo. Risultato: una service box in grado di fornire soluzioni a più livelli, in un’ottica di miglioramento continuo, dove un sistema di monitoraggio costante e preciso permette di aggiornare le soluzioni, sempre in linea con l’evoluzione delle condizioni di pazienti e le cure dei caregivers. Insomma, un ciclo di progettazione, realizzazione e manutenzione condiviso per un giardino terapeutico davvero bello, funzionale e sempre fruibile.

Dopo un importante lavoro di ricerca dell’ambito, sono stati svolti diversi incontri con importanti protagonisti del settore per indirizzare al meglio le nostre ricerche.

Innanzitutto ci siamo recati presso “Casa Madre Teresa di Calcutta” di OPSA dove Giotto ha realizzato nel 2005 i Giardini Alzheimer, per incontrare di persona il dottor Andrea Melendugno che si prende cura degli ospiti con demenza.

In seguito, per comprendere dal vivo alcuni aspetti della partnership con la cooperativa sociale Giardineria Italiana del Gruppo Piante Mati 1909, un’azienda vivaistica con un ramo specializzato nella costruzione di giardini terapeutici, ci siamo recati a Pistoia per instaurare un dialogo con Andrea Mati e con il professor Giulio Masotti, geriatra dell’Università di Firenze, specializzato in giardini terapeutici.

Inoltre abbiamo preso parte ad un board aziendale con i vertici di OIC, una comunità̀ di Centri Residenziali per anziani con sede principale a Padova e sedi periferiche in tante città del nord Italia, per capire come adattare meglio le nostre soluzioni alle loro esigenze.

Infine, è stato organizzato un importante meeting a Pistoia dove si è iniziato a discutere in modo più concreto sulle varie realtà che si interessano di giardini terapeutici in Italia, a cui hanno partecipato tra gli altri il prof. Andrea Ungar e il dott. Enrico Mosello dell’Università di Firenze, nonché la prof.ssa Francesca Pazzaglia di Psicologia generale e Raffaele Cavalli del Tesaf dell’Università di Padova.

Video pitch

Video finale